A proposito della Pyral, caro Lele, sono entrato da qualche anno in possesso di due dischi che mostrano come in effetti questa azienda fosse all'avanguardia e "sul pezzo". Si tratta di una coppia di dischi la cui fodera è marcata
DISCHI PYRAL - L'ECO DEL MONDO, anche se l'etichetta riporta poi gli estremi di una ditta torinese (scomparsa da tempo). L'incisione è effettuata su dischi da 10'' ma a 33 giri e contiene sulle quattro facciate la registrazione audio di una cerimonia nuziale. L'audio è commentato con garbo da uno
speaker che di quando in quando si inserisce sulla registrazione eseguita "sul campo", includendo dettagli quali la descrizione degli abiti degli sposi, la presenza di ospiti di riguardo o parenti stretti, eccetera. E' riportata una parte della predica con le raccomandazioni del sacerdote ai novelli sposi, e un certo spazio è lasciato al suono delle campane.
Va da sé che si tratta di una stampa (nel senso di
pressing) effettuata in pezzo unico, o comunque in una tiratura di pochissime copie riservate ai parenti più stretti ed amici più intimi. Evidentemente la Pyral aveva congegnato un metodo di stampa per dischi a tiratura ultra-limitata ad un costo relativamente economico. I due dischi, che come già accennato assomigliano più a due 78 giri che non a dei microsolco come in realtà sono, sono costituiti d'un materiale inconsueto, il quale emette un forte odore simile alla naftalina e tende a ricoprirsi (forse per essudazione di qualche composto volatile) di una patina biancastra che dovrebbe risultare visibile in foto. La patina sembra riuscire a trapassare il cartoncino delle buste e mi sembra che "contagi" gli oggetti vicini.
Questi due dischi mi sono stati praticamente "tirati dietro"
da un amico negoziante in dischi usati il quale altrimenti li avrebbe gettati via (per ovvie ragioni risultano invendibili in commercio). Pensavo che avrei dato loro <<un'ascoltata>>, giusto per curiosità, e che quindi me ne sarei sbarazzato perché non di mio interesse. E' andata a finire che li ho tenuti. Ti dirò difatti che provo pena per questa coppia, a me del tutto sconosciuta, che intendeva lasciare ai suoi discendenti un ricordo non solo fotografico, ma anche udibile, del suo giorno più festoso. Non ho idea del perché questi dischi siano finiti cestinati in un magazzino di dischi usati, forse i coniugi non hanno avuto discendenti, o forse sì ma di quelli che se ne fregano letteralmente della storia di famiglia.
In ogni caso non è stato un bel gesto da parte degli eredi. Se avessi avuto io la fortuna di avere un documento simile del matrimonio dei miei nonni o dei miei avi, l'avrei conservato con la massima cura e in età avanzata avrei badato a che finisse in mani sicure e sempre nell'ambito della mia famiglia. L'ingombro è veramente minimo e non mi si venga a dire che "non c'era spazio in casa" per tenere una coppia di oggetti così sottili e, tra l'altro, anche così curiosi ed inusuali.