Natalino Otto

14350 Una Ragazza Dai Capelli Verdi / Mi Mancano... Sei Zeri

Sezione consacrata al grandissimo cantante ligure, il più "americano" tra tutti gli swinger della sua epoca.

14350 Una Ragazza Dai Capelli Verdi / Mi Mancano... Sei Zeri

Messaggioda Marco Gilardetti » 5 maggio 2016, 10:35

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FONIT 14350
MATRICE 79331
DATA 1-9-55
NATALINO OTTO CON FRANCO MOJOLI E IL SUO COMPLESSO

UNA RAGAZZA DAI CAPELLI VERDI

Molto brillante l'apertura d'ottoni di questo brano, in stile da grande jazz band "nera" all'americana. Subito dopo, la canzone prende il classico andamento moderato da swing di grande scuola: la linea melodica è presentata da una tromba solista in sordina a cui rispondono i clarini, e insomma ancora una volta l'indicazione fox trot in etichetta è più che altro formale. Dopo la riproposizione dello stacco d'apertura, entra Natalino con un grandissimo swing nella voce. Questa "ragazza dai capelli verdi" è naturalmente la metafora di una ragazza ideale, che non dovrebbe esistere nella realtà. Dico "dovrebbe" perché Natalino non poteva certo prevedere all'epoca la commercializzazione di certe tinture punk che ce ne han fatte vedere - questa volta letteralmente - "di tutti i colori"! ;-) Trovo molto contrastanti i DESIDERATA espressi dall'autore del testo: oltre a valori sempre attuali (come l'intelligenza e la frugalità) ve ne sono altri decisamente folli, come la possibilità di buttar le cicche sul pavimento senza esser rimproverati, i quali rendono alcuni passaggi delle liriche talmente datati da suonare oggi assurdi! :-O Dopo un ottimo crescendo a botta-e-risposta tra Natalino e gli ottoni, si reinserisce in modo armonicamente molto brillante - per la terza ed ultima volta - il bellissimo stacco d'orchestra d'apertura; poi la conclusione vera e propria è lasciata ad una sincope di pianoforte e trombone in pieno stile jazz.
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Re: 14350 Una Ragazza Dai Capelli Verdi / Mi Mancano... Sei

Messaggioda Marco Gilardetti » 5 maggio 2016, 10:52

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FONIT 14350
MATRICE 79332
DATA 1-9-55
NATALINO OTTO CON FRANCO MOJOLI E IL SUO COMPLESSO

MI MANCANO... SEI ZERI

Il fatto che dalle "mille lire al mese" si sia passati ai "sei zeri" che mancano a Natalino per esser milionario ci dice parecchie cose sul tasso d'inflazione che ha caratterizzato gli anni del dopoguerra. ;-) Il brano è un bel tempo moderato che fa sognare delle eleganti sere di gala d'un tempo, accompagnate da abili orchestre di swing. Davvero degno di nota, in apertura, il lungo assolo di sassofono che presenta - con alcune variazioni - il tema del refrain, ripresentato e variato poi anche dal pianoforte. Natalino entra con una delicata e swingatissima scala discendente da applauso a scena aperta: non riesco a capacitarmi di come possa entrare con tanta scioltezza ed essere intonato con tale precisione su simili note!!! Rendo omaggio alla sua maestria! Il canto prosegue con uno swing profondissimo su liriche d'altissima qualità, ricche d'allitterazioni e rime sfalsate che complicano molto l'andamento metrico e colgono continuamente di sorpresa. Giù il cappello, anche questo secondo brano è un lavoro d'altissima qualità!

Concludo con una nota "tecnica": sotto l'etichetta è leggibile, in stampigliatura, la peternità di questo disco da parte della francese Disques Pyral. Il particolare, con una certa difficoltà, è parzialmente visibile anche nelle fotografie. Ignoro il perché la FONIT abbia fatto stampare questo disco, che tra l'altro reca la non comune etichetta rosa antico / nero, in Francia.
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Re: 14350 Una Ragazza Dai Capelli Verdi / Mi Mancano... Sei

Messaggioda Lele del Gatto » 5 maggio 2016, 21:05

Gli autori della prima canzone, specialisti del teatro musicale dell'epoca, mi fanno quasi certo che questa improbabile ragazza verdecrinita fosse un personaggio di qualche coeva commedia musicale o comunque spettacolo teatrale. La trovata delle... cicche buttate per terra la trovo divertente: pensiamo anche a quanto si fumava in quegli anni! Io avevo uno zio che fumava come una legione di turchi, e appoggiava sigarette ovunque in giro per casa, di cui subito di dimenticava e ne accendeva un'altra e così via: credo che avrebbe volentieri sopportato una moglie coi capelli di qualunque colore, purché gli avesse permesso di buttare i mozziconi per terra o dove meglio gli fosse piaciuto, invece di sorbirsi i continui rimproveri di mia zia, che non faceva che raccogliere mozziconi sui mobili bruciacchiati...
La Pyral era una casa specializzata in metodi di registrazione innovativi: se non ricordo male, fu la prima a creare i cosiddetti "acetati". E' probabile che la Fonit le avesse commissionato la stampa di un lotto di dischi per valutare qualche particolare nuovo tipo di registrazione (tra l'altro questo disco è di una qualità davvero eccezionale), o che avesse commissionato la stampa di un certo numero di dischi destinati al mercato francese. Che si trattasse di una ristampa lo farebbe pensare anche il fatto che secondo il numero di catalogo le canzoni dovrebbero risalire al 1953 (Mi mancano... sei zeri risulta tra l'altro far parte di una Fantasia di motivi incisa appunto in quell'anno).
Infine condivido la tua ammirazione per l'interpretazione vocale di Natalino; ma prima o poi bisognerà esaminare un po' più a fondo la tecnica di questo cantante, che a mio avviso fu la più completa e inossidabile tra quelle di ogni altro cantante dei suoi tempi.
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Due curiosi dischi Pyral in esemplare unico.

Messaggioda Marco Gilardetti » 21 giugno 2016, 8:32

A proposito della Pyral, caro Lele, sono entrato da qualche anno in possesso di due dischi che mostrano come in effetti questa azienda fosse all'avanguardia e "sul pezzo". Si tratta di una coppia di dischi la cui fodera è marcata DISCHI PYRAL - L'ECO DEL MONDO, anche se l'etichetta riporta poi gli estremi di una ditta torinese (scomparsa da tempo). L'incisione è effettuata su dischi da 10'' ma a 33 giri e contiene sulle quattro facciate la registrazione audio di una cerimonia nuziale. L'audio è commentato con garbo da uno speaker che di quando in quando si inserisce sulla registrazione eseguita "sul campo", includendo dettagli quali la descrizione degli abiti degli sposi, la presenza di ospiti di riguardo o parenti stretti, eccetera. E' riportata una parte della predica con le raccomandazioni del sacerdote ai novelli sposi, e un certo spazio è lasciato al suono delle campane.

Va da sé che si tratta di una stampa (nel senso di pressing) effettuata in pezzo unico, o comunque in una tiratura di pochissime copie riservate ai parenti più stretti ed amici più intimi. Evidentemente la Pyral aveva congegnato un metodo di stampa per dischi a tiratura ultra-limitata ad un costo relativamente economico. I due dischi, che come già accennato assomigliano più a due 78 giri che non a dei microsolco come in realtà sono, sono costituiti d'un materiale inconsueto, il quale emette un forte odore simile alla naftalina e tende a ricoprirsi (forse per essudazione di qualche composto volatile) di una patina biancastra che dovrebbe risultare visibile in foto. La patina sembra riuscire a trapassare il cartoncino delle buste e mi sembra che "contagi" gli oggetti vicini.

Questi due dischi mi sono stati praticamente "tirati dietro" :-D da un amico negoziante in dischi usati il quale altrimenti li avrebbe gettati via (per ovvie ragioni risultano invendibili in commercio). Pensavo che avrei dato loro <<un'ascoltata>>, giusto per curiosità, e che quindi me ne sarei sbarazzato perché non di mio interesse. E' andata a finire che li ho tenuti. Ti dirò difatti che provo pena per questa coppia, a me del tutto sconosciuta, che intendeva lasciare ai suoi discendenti un ricordo non solo fotografico, ma anche udibile, del suo giorno più festoso. Non ho idea del perché questi dischi siano finiti cestinati in un magazzino di dischi usati, forse i coniugi non hanno avuto discendenti, o forse sì ma di quelli che se ne fregano letteralmente della storia di famiglia. :-? In ogni caso non è stato un bel gesto da parte degli eredi. Se avessi avuto io la fortuna di avere un documento simile del matrimonio dei miei nonni o dei miei avi, l'avrei conservato con la massima cura e in età avanzata avrei badato a che finisse in mani sicure e sempre nell'ambito della mia famiglia. L'ingombro è veramente minimo e non mi si venga a dire che "non c'era spazio in casa" per tenere una coppia di oggetti così sottili e, tra l'altro, anche così curiosi ed inusuali.
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Re: 14350 Una Ragazza Dai Capelli Verdi / Mi Mancano... Sei

Messaggioda Lele del Gatto » 21 giugno 2016, 17:47

Come immaginavo, si tratta proprio di "acetati". Questi dischi praticamente venivano verniciati con un sottile strato di acetato di vinile, e incisi direttamente in copia unica con una macchina apposita. Non occorrendo fare matrici da cui ricavare successivi stampaggi, è evidente che dischi siffatti si prestavano per provini musicali, o per realizzare dischi-ricordo e simili. Va da sé che per via dello strato sottilissimo erano alquanto delicati e deperibili, e in capo a pochi ascolti potevano diventare inutilizzabili. Negli Stati Uniti a cavallo tra gli anni '40 e '50 ebbero una certa popolarità delle macchine a gettone (a volte ospitate in delle cabine simili a quelle telofoniche) in cui si poteva incidere in diretta per pochi cents un disco da regalare a parenti o far sentire agli amici... E' in una di queste cabine che un giovanissimo Elvis Presley eseguì la sua prima incisione (That's allright, mama) per farne dono ai genitori...
In quegli anni c'era qualche melomane particolamente danaroso che teneva in casa una di queste macchine di livello professionale, che usava per registrare programmi alla Radio: è così ad esempio che un appassionato di Trieste salvò su una serie di acetati una mitica esecuzione del Werther di Tito Schipa, che molti anni dopo fu ritrovata e laboriosamente riversata su moderni dischi dalla Casa Fonit Cetra.
In seguito la diffusione e migliorata affidabilità dei registratori a nastro magnetico mandò rapidamente in pensione i complicati incisori di acetati.
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Re: 14350 Una Ragazza Dai Capelli Verdi / Mi Mancano... Sei

Messaggioda Marco Gilardetti » 22 giugno 2016, 8:58

Ma sì, hai ragione: niente "prodotti speciali", sono dei normali acetati! Non ne avevo mai posseduto uno e non l'ho riconosciuto. Su questo sito ci sono delle fotografie di acetati invecchiati e in effetti presentano le stesse macchie biancastre. :geek:
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