Natalino Otto

13122 L'appetito Vien Baciando / Si Farà... (Quel Monumento)

Sezione consacrata al grandissimo cantante ligure, il più "americano" tra tutti gli swinger della sua epoca.

13122 L'appetito Vien Baciando / Si Farà... (Quel Monumento)

Messaggioda Marco Gilardetti » 20 aprile 2016, 9:10

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FONIT 13122
MATRICE 76504
DATA 1-5-49
NATALINO OTTO CON KRAMER E LA SUA ORCHESTRA

L'APPETITO VIEN BACIANDO

Il primo lato di questo disco decisamente brutto è occupato da una canzone dedicata a coloro i quali già all'epoca (!) erano nostalgici dei "bei tempi andati", vale a dire una vetusta mazurka. L'unica curiosità di questo incolore brano consiste nel tema d'apertura di fisarmonica di Kramer, che è immediatamente ripreso da un organo Hammond collocato in primissimo piano nel missaggio. Sebbene l'organo Hammond offra una varietà timbrica praticamente infinita, il registro scelto per questa canzone è talmente ingenuo da sembrar quasi parodistico, eppure all'epoca doveva comunque costituire una novità accattivante. L'organo Hammond torna anche più avanti, a punteggiare il brano con alcune veloci terzine almeno altrettanto ingenue. Otto è bravo come sempre, ma persino la sua interpretazione pare spenta e priva d'entusiasmo in questa canzone molto inferiore al suo abituale repertorio ed alle sue capacità.
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Re: 13122 L'appetito Vien Baciando / Si Farà... (Quel Monume

Messaggioda Marco Gilardetti » 20 aprile 2016, 9:32

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FONIT 13122
MATRICE 76506
DATA 1-5-49
NATALINO OTTO CON KRAMER E LA SUA ORCHESTRA

SI FARA'... (QUEL MONUMENTO)

Se il primo lato presentava semplicemente un brano mediocre e dimenticabile tra i tanti lasciatici da Otto, voltando il disco si tocca il fondo della sua discografia con una delle canzoni meno belle in assoluto a cui prestò la sua voce. Ciò che in etichetta viene dichiarato essere un fox-trot (magari fosse vero...!) consiste purtroppo in una marcetta fracassona per banda da strapaese. Questo disco in un certo senso anticipa il ritorno del gusto del pubblico ai brani "popolari", involuzione che negli anni '50 sarà accuratamente pilotata dalla Democrazia Cristiana; ma l'esser avanti rispetto ai tempi, in questo caso, non è affatto un complimento. Anche le liriche - che vorrebbero essere nonsense ma che a tratti risultano essere semplicemente sciocche - sembrano anticipare di alcuni anni quel vasto insulso repertorio di false critiche al "potere costituito", con riferimenti più o meno velati ad una "classe politica" non meglio precisata, che si lascia accuratamente indefinita sullo sfondo. Una cosa alla Papaveri e Papere, tanto per capirci. E anche questo non è un complimento. Natalino ce la mette tutta per infondere almeno un po' d'allegria a questo pezzo davvero dozzinale, ma neppure la sua grande arte riesce ad elevare le grossolane note di questo mediocre spartito.
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Re: 13122 L'appetito Vien Baciando / Si Farà... (Quel Monume

Messaggioda Lele del Gatto » 22 aprile 2016, 23:00

Di L'appetito vien baciando conoscevo la versione di Clara Jaione, che con quel suo tipico tono di innocente malizia sapeva rendere irresistibili queste canzoncine. Un'assoluta novità per me è invece Si farà... quel monumento, che non sarà certo un capolavoro, ma non trovo poi così disprezzabile. Ma questo giudizio è probabilmente viziato dalla mia personale predilezione per le canzoni del periodo in questione, incluse quelle un po' disimpegnate (per non dire "sciocche"), che erano imparentate con un filone di matrice comico-surreale che per qualche ramo traeva origine nel movimento futurista (vedasi la produzione in tal senso di un de Angelis). Ma per non andare troppo lontano, vorrei piuttosto soffermarmi sulla qualità audio di questi 78 giri, che fruscii a parte restituiscono la voce di Natalino con una fedeltà che colpisce: raramente ho sentito la sua voce risuonare tanto calda e piacevole come in queste due - almeno tecnicamente - felicissime facciate. Di lì a qualche anno si cominciò a registrare su nastro, a tagliare e cucire, a introdurre la stereofonia, moltiplicare microfoni e via dicendo; ma che per la resa delle voci tutto quest'ambaradan si sia sempre risolto in un miglioramento, non mi sentirei di sottoscriverlo.
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Re: 13122 L'appetito Vien Baciando / Si Farà... (Quel Monume

Messaggioda Marco Gilardetti » 27 aprile 2016, 9:25

Sono lietissimo, Lele, che dalla mia modesta raccolta di dischi sia saltato fuori questo autentico "tassello mancante"! :D

Ho letto con vivo interesse le tue note sulla resa della voce in queste incisioni. Senza pretendere di voler dipanare del tutto la questione, che è molto complessa, ci sono almeno alcune cose su cui avrei piacere di risponderti.

La prima è che digitalizzare in modo sensato un 78 giri sembra un'operazione facilissima, tale è il dispiego di mezzi informatici di cui disponiamo oggi, ma invece non lo è. Personalmente ho impiegato molti anni ed innumerevoli tentativi (anche costosi, ahimé) per selezionare il materiale ed il software che impiego. Alla fine, paradossalmente, ho messo a punto una catena che non è particolarmente costosa, ma che (almeno per le mie orecchie...) produce risultati udibilmente differenti rispetto a digitalizzazioni eseguite da altri - anche (o forse soprattutto...) da "professionisti", e vengo a questo delicato punto.

Non me ne vorranno difatti i "professionisti" dell'audio, ma io trovo assolutamente inascoltabili tutti i numerosi tentativi di portare brani come quelli che stiamo ascoltando su CD, eliminando fruscii e ticchettii di fondo. Al posto di essi, difatti, i processori audio inseriscono degli artefatti digitali che - almeno a mio modo di vedere le cose - sono mille e mille volte peggio di un semplice e naturale scricchiolio del disco. Anche la risposta in frequenza ed il timbro generale del suono ne risultano inevitabilmente intaccati, e sempre in modo fastidioso e innaturale. Il suono dei 78 giri, che spesso (e questo va detto chiaro) è un gran bel suono, ne esce letteralmente macellato. Emblematici, da questo punto di vista, i due CD allegati al libro "Vendo Ritmo", che è impossibile non citare in questa occasione. Non voglio qui offendere la persona che li ha fatti, la quale si è molto spesa e si è prodigata in dettagli tecnici nelle note del libro, e che è convinta d'aver fatto un eccellente lavoro; ma il risultato è a tratti imbarazzante per chi come noi è abituato ad ascoltare 78 giri. Sembra di avere un alveare dentro le casse acustiche.

Terzo: non saprei veramente dire se un passaggio su nastro possa essere così peggiorativo rispetto ad un'incisione diretta su lacca. Forse in effetti sì, poiché ai tempi i registratori magnetici - anche quelli tecnicamente migliori - avevano prestazioni un po' approssimative, ed anche la composizione chimica dei nastri era quel che era. Sicuramente all'epoca questa transizione fu attentamente valutata dai tecnici; tuttavia non sarebbe la prima volta in cui la qualità risultasse essere stata sacrificata sull'altare della praticità o della riduzione dei costi. Credo però che anche considerazioni d'ordine più generale sulla risposta in frequenza possano giocare un loro ruolo. Come certamente saprai, in un 78 giri "classico" non c'è assolutamente nulla al di sopra dei 5000 Hz. Inizialmente questo limite veniva accettato come inevitabile, e quindi in un certo senso "gestito" in maniera intelligente: tanto anche l'amplificatore del radiofonografo avrebbe avuto i suoi bravi limiti, e l'altoparlante gli stessi se non peggiori, per cui anziché incidere suoni che sarebbero stati in ogni caso inudibili, ci si concentrava piuttosto nel produrre un suono che avesse una resa la più piacevole possibile. "Eufonico", diremmo oggi. In seguito, col sorgere della nuova mania dell'alta fedeltà, indubitabilmente si cercò di spingere più in alto questo limite in gamma acuta anche nei 78 giri. La cosa è evidentissima anche ad orecchio e persino ad occhio, non servono strumenti di misura: la superficie dei dischi si fa più lucida e silenziosa, la gamma dinamica viene un po' ampliata, e la risposta in frequenza allargata (senz'altro in gamma acuta, meno a mio parere in gamma grave). Questo certamente contribuisce a rendere più percebili anche i difetti: degli strumenti ma anche delle voci, perché ne rende meglio udibili le sibilanti, oppure rumori spurii, come può essere per esempio quello della salivazione.

Con questo non voglio dire che l'alta fedeltà sia negativa: è stata certamente un grande progresso. Affermo piuttosto che, soprattutto con certi generi musicali, essa non è affatto indispensabile per rendere piacevole l'ascolto, anzi pare contribuire a guastare l'atmosfera e ad affaticare l'orecchio. Come tutte le risorse tecniche, andrebbe usata con moderazione e buon senso, cosa che usualmente non si fà.
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Re: 13122 L'appetito Vien Baciando / Si Farà... (Quel Monume

Messaggioda Lele del Gatto » 27 aprile 2016, 16:21

Puntuali e interessanti queste notazioni tecniche, che condivido in toto. Preciso soltanto che la mia allusione al passaggio dell'incisione da lacca a nastro, non concerneva tanto una superiorità dell'uno o l'altro sistema (sebbene con il nastro un miglioramento certo vi fu: del resto già negli anni di guerra i tedeschi avevano raggiunto risultati eccezionali nella tecnica dei mastri magnetici), quanto che il nuovo sistema si prestò a tutta una serie di trucchetti (taglia e cuci, sovrapposizioni ecc.), che snaturò non poche cose. Insomma, fino ai primi anni '50 un cantante suonava dal vivo alla radio allo stesso modo in cui suonava in disco, mentre più avanti certe registrazioni "abbellite" non erano spesso più ripetibili dal vivo. Ma qui il discorso si farebbe troppo lungo, e per ora mi fermo.
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