Molte grazie, carissimo Lele, per questa "rassegna" di versioni differenti di questo bel brano, uno tra i miei preferiti in assoluto.
Molto interessante la versione di Carlastella, una cantante davvero brava e per cui ho un gran debole, che avrebbe meritato maggior fama allora come oggi; forse pagò lo scotto di giungere con la sua bella voce elegante in lieve ritardo rispetto al cambiar dei gusti del pubblico. Curioso l'assolo di fisarmonica nell'apertura orchestrale del brano, che conferisce alla sezione un tocco un po' "alla francese". La chiusura, che pure dona a questa esecuzione un
quid d'originalità rispetto alle altre, forse in effetti non è riuscitissima, ma bisogna anche dire che a quel punto il disco si sente talmente male che è difficile valutarne compiutamente l'effetto. In ogni caso, sicuramente Carlastella si fa perdonare ogni eventuale eccesso grazie a quella delicatissima variazione di tono sul
<<tornerà>> (2'52''), un autentico tocco di classe!
Non me la sento di criticare Bonino per la sua interpretazione del 1962, con cui cercava di mantenersi a galla sugli arrangiamenti caratterizzati da tonnellate di riverbero e vocalizzi secchi tipici di quegli anni, con qualche
staccato e qualche accento che vogliono un po' fare il verso all'invasione di cantanti stranieri che stavano dilagando nel Paese negli anni '60 (epoca storica che in molti adorano, ma che personalmente ritengo sopravvalutata da ogni punto di vista). Un tentativo onorevole di svecchiare un brano forse impossibile da traslare in un'epoca non sua.
Onorevolissima la prestazione della figlia d'arte Leda Valli: ne dà una versione su toni più da contralto che è davvero interessante ascoltare. Ha veramente un bel controllo dei toni più gravi, e caspita se scende in basso! Mi piacciono un po' meno certe sue inflessioni leggermente in "stile Nilla Pizzi", ma è più che altro una questione di miei gusti personali. L'esecuzione è asciutta e discretamente swingata, senz'altro apprezzabile.
Lele, in cosa consistevano questi dischi di
medley - diremmo oggi - di Natalino Otto? Mi stupisce in particolare l'annuncio iniziale dei brani che andrà ad eseguire, quasi fossero registrazioni di trasmissioni radio o TV poi riversate su disco. Erano 45 giri? Non posso non dire che al suo attacco sulle prime due strofe di Nebbia, Natalino mi pare (attenzione attenzione...
) in leggerissima difficoltà, credo forse per ragioni dovute al suo accento regionale. Si badi bene che si tratta di due strofe indiscutibilmente di difficilissima interpretazione (provare per credere: per voci "normali" come le nostre il risultato è a mezzavia tra l'imbarazzante e l'esilarante
); tuttavia è stupefacente osservare come, paradossalmente, Caterinetta Lescano, togliendo involontariamente di mezzo tutte le "doppie" e alterando gran parte delle vocali, se la cavi meglio di lui. Poi, però, il canto di Natalino decolla e raggiunge livelli stellari. ADORO letteralmente come smussa l'asperità di
<<bel sol>>, un passaggio che tipicamente le donne affrontavano con un acutino che - a mio parere - comprometteva seriamente il tono mesto e riflessivo del brano. Lo stesso dicasi per il
<<mai più tornerà>>, dove giunge addirittura ad alterare la metrica. Veramente due passaggi da maestro assoluto dello swing, coronati dalla "acciaccatura" di cui tu scrivevi, e da quella profondissima swingata su
<<sonnolento>>: una discesa in tono grave da cui il 99% dei cantanti non si sarebbe mai più ripreso nemmeno con una bombola d'ossigeno! Che maestro!