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Nebbia.

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Nebbia.

Messaggioda Marco Gilardetti » 2 aprile 2014, 9:12

Il brano Nebbia è in assoluto tra le mie canzoni d'epoca preferite, vuoi per l'atmosfera malinconica, vuoi per l'incedere particolare del ritmo di questo mid tempo, vuoi anche per i nostalgici rimandi al clima della mia regione, terra di risaie. ;-)

Inutile ricordare che di questa canzone Caterinetta Lescano ci ha lasciato una versione in cui la sua voce solista è, a parer mio, a livelli siderali. Personalmente la annovero tra le migliori cose da lei fatte.

https://www.youtube.com/watch?v=KVZGNi6JFiA

Ne posseggo tuttavia anche un'altra versione, cantata da Tina De Mola, che è a sua volta degna di nota. Prediligo in particolar modo l'incendere molto incalazante dell'orchestra, soprattutto degli ottoni, che hanno un arrangiamento piuttosto differente da quello un po' sonnolento (lo dice la canzone stessa ;-) ) voluto dal pur impeccabile Barzizza. Mario Consiglio e la sua orchestra hanno fatto davvero un bel lavoro. La voce della De Mola è invece secondo me completamente fuori mood, e questa incisione non le rende giustizia (tutt'altra cosa invece la sua prestazione in Il Canto Del Bosco, incisa sull'altro lato del disco, esattamente come accadde per il 78 giri di Caterinetta).

Immagine

Conoscete voi qualche altra incisione di Nebbia degna di nota?

Ci sono mai stati interpreti maschili di questo bel pezzo?
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Re: Nebbia.

Messaggioda Lele del Gatto » 2 maggio 2016, 20:42

Vedo solo ora questo messaggio... Mi risulta che questa (splendida) canzone sia stata incisa nel 1962 da Ernesto Bonino. Conposco anche una incisione di Leda Valli, e una di Carlastella del 1941.
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Re: Nebbia.

Messaggioda Marco Gilardetti » 3 maggio 2016, 10:43

Sarebbe possibile ascoltare queste versioni che hai citato di Carlastella (una canzone perfetta per la sua voce, secondo me) e di Ernesto Bonino (un mio concittadino che mi era particolarmente simpatico, e che tentai anche senza successo di andare a salutare presso il ricovero per artisti di Milano ove alloggiava nei suoi ultimi anni di vita)?

Se non hai mai ascoltato la versione di Tina De Mola e ti interessa, visto che ormai con le registrazioni ci ho preso la mano, posso inciderla e passartela (dimmi tu).
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Re: Nebbia.

Messaggioda Lele del Gatto » 3 maggio 2016, 22:14

Conosco bene la versione della De Mola. Frattanto, in separata sede, ti invierò le altre interpretazioni, circa le quali attando i tuoi commenti.
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Re: Nebbia.

Messaggioda Lele del Gatto » 6 maggio 2016, 22:51

La versione di Carlastella (1941) qui proposta:
http://goo.gl/QrYCdZ
è purtroppo ricavata da un disco alquanto deperito, e richiede un certo sforzo... interpretativo da parte dell'ascoltatore. Si coglie peraltro un arrangiamento piuttosto interessante, per via del ritmo piacevolmente cadenzato, e si apprezza il tipico stile vocale di una cantante che meriterebbe di essere maggiormente ricordata. Meno felice il finale della canzone, poco adatto ai toni pensosi e malinconici del brano, che meglio sarebbero stati resi da un lento spegnersi, piuttosto che concludersi in modo un po' troppo energico.
Un salto temporale di ben 21 anni ci porta al 1962, a una versione incisa da Ernesto Bonino:
http://goo.gl/dHeBZK
Al di là di una generica eleganza e correttezza, duole rilevare che la voce di Bonino non conserva molto di quella elastica, flessibile e sorridente che tanto abbiamo apprezzato nelle incisioni degli anni a cavallo degli eventi bellici, e appare come prosciugata e un poco imbolsita. Un'incisione, insomma, che poco aggiunge ai meriti di una carriera che era ormai incamminata sulla china di un indiscutibile declino.
Quanto alla registrazione dal vivo effettuata in una trasmissione radio del 1978 da Leda Valli:
http://goo.gl/gCNfGz
essa è in primis interessante per essere questa cantante la figlia del Vallini coautore di questa splendida canzone. Ma al di là del mero fatto anagrafico, va riconosciuto che la Valli canta molto bene e che la sua versione è decisamente apprezzabile.
Dulcis in fundo, ho rintracciato una versione di Natalino Otto:
http://goo.gl/TpNZ03
che incise parte della canzone all'interno della prima delle cosidette Melodie ritmiche di successi (serie di dischi che univano due o tre canzoni in una stessa facciata), accoppiata per l'occasione a Tu musica divina.
Io trovo questa versione notevolissima, sia per qualità del canto dell'artista ligure, sia per la sua perfetta aderenza al sapore intimista del brano. Da notare le preziose acciaccature sulla parola vento, che oltre a conferire una raffinata sottolineatura all'andamento ritmico della musica, paiono quasi evocare le folate di un vento foriero di una nebbia che tutto avvolge, incluse le speranze deluse del protagonista della canzone.
Una versione per concludere davvero straordinaria, con la quale impatta forse soltanto la mitica versione di Caterinetta Lescano.
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Re: Nebbia.

Messaggioda Marco Gilardetti » 10 maggio 2016, 9:25

Molte grazie, carissimo Lele, per questa "rassegna" di versioni differenti di questo bel brano, uno tra i miei preferiti in assoluto.

Molto interessante la versione di Carlastella, una cantante davvero brava e per cui ho un gran debole, che avrebbe meritato maggior fama allora come oggi; forse pagò lo scotto di giungere con la sua bella voce elegante in lieve ritardo rispetto al cambiar dei gusti del pubblico. Curioso l'assolo di fisarmonica nell'apertura orchestrale del brano, che conferisce alla sezione un tocco un po' "alla francese". La chiusura, che pure dona a questa esecuzione un quid d'originalità rispetto alle altre, forse in effetti non è riuscitissima, ma bisogna anche dire che a quel punto il disco si sente talmente male che è difficile valutarne compiutamente l'effetto. In ogni caso, sicuramente Carlastella si fa perdonare ogni eventuale eccesso grazie a quella delicatissima variazione di tono sul <<tornerà>> (2'52''), un autentico tocco di classe!
:-*

Non me la sento di criticare Bonino per la sua interpretazione del 1962, con cui cercava di mantenersi a galla sugli arrangiamenti caratterizzati da tonnellate di riverbero e vocalizzi secchi tipici di quegli anni, con qualche staccato e qualche accento che vogliono un po' fare il verso all'invasione di cantanti stranieri che stavano dilagando nel Paese negli anni '60 (epoca storica che in molti adorano, ma che personalmente ritengo sopravvalutata da ogni punto di vista). Un tentativo onorevole di svecchiare un brano forse impossibile da traslare in un'epoca non sua.

Onorevolissima la prestazione della figlia d'arte Leda Valli: ne dà una versione su toni più da contralto che è davvero interessante ascoltare. Ha veramente un bel controllo dei toni più gravi, e caspita se scende in basso! Mi piacciono un po' meno certe sue inflessioni leggermente in "stile Nilla Pizzi", ma è più che altro una questione di miei gusti personali. L'esecuzione è asciutta e discretamente swingata, senz'altro apprezzabile.

Lele, in cosa consistevano questi dischi di medley - diremmo oggi - di Natalino Otto? Mi stupisce in particolare l'annuncio iniziale dei brani che andrà ad eseguire, quasi fossero registrazioni di trasmissioni radio o TV poi riversate su disco. Erano 45 giri? Non posso non dire che al suo attacco sulle prime due strofe di Nebbia, Natalino mi pare (attenzione attenzione... :-O ) in leggerissima difficoltà, credo forse per ragioni dovute al suo accento regionale. Si badi bene che si tratta di due strofe indiscutibilmente di difficilissima interpretazione (provare per credere: per voci "normali" come le nostre il risultato è a mezzavia tra l'imbarazzante e l'esilarante <:-| :oops: ); tuttavia è stupefacente osservare come, paradossalmente, Caterinetta Lescano, togliendo involontariamente di mezzo tutte le "doppie" e alterando gran parte delle vocali, se la cavi meglio di lui. Poi, però, il canto di Natalino decolla e raggiunge livelli stellari. ADORO letteralmente come smussa l'asperità di <<bel sol>>, un passaggio che tipicamente le donne affrontavano con un acutino che - a mio parere - comprometteva seriamente il tono mesto e riflessivo del brano. Lo stesso dicasi per il <<mai più tornerà>>, dove giunge addirittura ad alterare la metrica. Veramente due passaggi da maestro assoluto dello swing, coronati dalla "acciaccatura" di cui tu scrivevi, e da quella profondissima swingata su <<sonnolento>>: una discesa in tono grave da cui il 99% dei cantanti non si sarebbe mai più ripreso nemmeno con una bombola d'ossigeno! Che maestro!
:-O
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Re: Nebbia.

Messaggioda Lele del Gatto » 10 maggio 2016, 13:55

Le "Melodie ritmiche di successi" sono state una serie di 25 dischi a 78 giri della Fonit, editi tra il 1942 e il 1953, interpretati da Natalino Otto perlopiù con accompagnamento di pianoforte (secondo me spesso suonato da Semprini, che negli stessi anni era interprete di un'analoga serie a lui solo dedicata). Ogni facciata conteneva due o tre canzoni del repertorio corrente, salvo qualche recupero di vecchi classici. Il passaggio tra una canzone e l'altra - ovviamente abbreviata - avveniva mercé un breve stacco pianistico. Molte delle canzoni contenute in questi dischi furono anche incise separatamente da Natalino in versione integrale, mentre altre furono da lui affrontate solo in questa veste. I dischi uscivano di solito a gruppi di due o tre, ma anche singolarmente. In un paio di casi solo un lato del disco ospitava una Melodia ritmica di successi, mentre sull'altro stava una normale canzone.
Le uscite, salvo qualche interruzione, furono abbastanza regolari per oltre un decennio, segno che questo genere di dischi doveva avere un buon numero di estimatori e acquirenti.
Di seguito, l'elenco completo delle Melodie ritmiche cantate da Natalino Otto:

1942 - Melodie ritmiche di successi n. 1: A zonzo (Morbelli – Filippini) – Ho un sassolino nella scarpa (Valci) – Don Ciccio Pasticcio (Mauro – Alvaro) / Tu, musica divina (Bracchi – D'Anzi) – Nebbia (Vallini – Tettoni) (Fonit, 12034)
1942 - n. 2: Musica maestro (Danpa – Panzuti) – La sedia a dondolo (Morbelli – Rampoldi) – Pinocchio (Castiglioni – Alvaro) / Primo sogno (..) – Mamma, buonanotte (Cherubini – Pagano) (Fonit, 12035)
1944 - n. 3 - Notte e dì (Nisa – Redi) - Lo sa lei, lo sa lui, lo sai tu (Mori – Ruccione) - Oh! bimba (Bertini – Kramer) / Sorriso di stelle (De Santis) – La barca dei sogni (Tettoni – Di Ceglie) (Fonit, 12076)
1944 - n. 4: Ah, se fossi musicista! (Pizzigoni) – La lezione di piano (Testoni – Sciorilli) – Chiacchierone (..) / Le tue carezze (Moretti – Ala) – Sì, voglio vivere ancor! [My prayer] (Boulanger – Kennedy) (Fonit, 12077)
1944 - n. 5: Bambina tu mi piaci (Otto – De Santis – Odino) – C'è un'ombra nel mio cuore (..) – Amo l'amore (Mauro – Sciorilli) / Serenata ad un angelo (Casiroli – Rastelli) - La strada nel bosco (Bixio) – Sera romantica (Testoni – Sciorilli) (Fonit, 12117)
1944 - n. 6: Rimpiangerai bambina… (De Santis – Otto) – È il mio cuore (..) / Violetta, prestami un bacio (Devilli – Kreuder) – La vita è bella (Bracchi – D'Anzi) – Nannì Nannì (..) (Fonit, 12118)
1944 - n. 7: Nel sogno con te (Mazzoli – Mojoli) - Quando ti sento cantar (De Santis - Odino) - Tornan le rondini (Mauro - Di Ceglie) / Tito, caro Tito (Odino - De Santis) - Lulu, Luletta mia (Odino - De Santis) (Fonit, 12119)
1944 - n. 8: Fa' la nanna (Galiazzi – Botto) – Il canto del bosco (Ciarda - Rio) / Mi piace… cantar d'amore (..) – Tulipano d'oro (..) Canta con me (..) (Fonit, 12140)
1944 - n. 9: L’usignolo è triste (Chiocchio – Morbelli) Non scherzar (..) / Pazzo d'amore (..) Osservando l'orologio (Ardo – Consiglio) – Che pigro (..) (Fonit, 12141)
1945 - n. 10: Lo sai perché (Balostro – Moreno) – L'uccellin volò volò (Rolandi – Zuccheri) – Sotto gli occhi della luna (De Santis – Otto) / Pino solitario (Danpa – Panzuti) – Non ho nessuna (Casè – Kramer) (Fonit, 12214)
1945 - n. 11: Io solo andrò [I'll walk alone] (Ardo – Styne) – Bambola (Mellier – Calzia) / Marisa (Gallazzi – Lossa) - Monella (Madero) – Sei tanto bella (Giacchetti – Otto) (Fonit, 12215)
1947 - n. 12: Cica cica bum [Chica chica boom chic] (McGordon – Warren) – Cadrà cadrà [Cae cae] (Barrios – Martin) – Ay! Ay! Sì! Sì! (..) / Una notte a Rio (devilli – Warren) – Buona notte Brasile! (McGordon – Warren) (Fonit, 12489)
1948 - n. 13: Ci-baba ci-baba (Ardo – David – Hoffman) – Che musetto! (Testoni – Ceragioli) – Il tamburino [Drummer boy] (Devilli – Edens) / Serenata celeste (Fiorelli – Ruccione) – Te voio ben (Bidoli) (Fonit, 12698)
1948 - n. 14: Sul mare luccica (Calzia – Nisa) – Ho baciato Marisa (Pinchi – Concina) – Signorina se permette l'accompagno (De Santis – Otto) / Verde luna (Gomez) – Non ti posso dar che baci (De Santis – Odino – Otto) (Fonit, 12699
1949 - n. 15 - Dolce mammina (Leonardi – Pollack) – Ti rivedrò stasera (Pinchi – Codi) / Donde vas (Pinchi – Brigada) – Marisa e la rosa (Giacobetti – Impallomeni) – Sorridendo (ti saluto amore mio) (Pinchi – Di Ceglie) (Fonit, 12990)
1949 - n. 16: Addormentarmi così (Biri – Mascheroni) – Rosy (Testoni – Codi) / Che peccato! (Nisa – Madero) - Anna Carla Lilla (Pinchi – Di Ceglie) - Eri tu (Testoni – Giacomazzi) (Fonit, 12991)
1949 - n. 17: Bongo, Bongo, Bongo [Civilisation] (Devilli – Sigman) – Che debbo fare (Di Ceglie) – Por la vieca (Giacobetti – Savona) / Clopin clopant (Pinchi – Coquatrix) – Bambino mio [Baby mine] (Larici – Churcill) (Fonit, 13058)
1949 - n. 18: Quando ti stringi a me [I'm in the mood for love] (Bracchi – McHugh) – Mentre il tempo passa [As time goes by] (Martelli – Hupfeld) / Una bimba in calico [A gal in Calico] (De Torres – Schwarz) - In gondoletta (Zuccheri) - Alì Babà (che fa in città?) (Giacobetti – Otto) (Fonit, 13059)
1950 - Tres palabras (Senza te) (Liberati – Larici – Farres) / Melodie ritmiche di successi n. 19: Questa notte saprò [Again] (Nisa – Newman) - Dolce Francia [Douce France] (Devilli – Trenet) (Fonit, 13320)
1950 - Settembre [September song] (Ardo – Weill) / Melodie ritmiche di successi n. 20: Estasi d'amore [My foolish heart] (Nisa – Young) – Nulla (Quattrini – Casasco) (Fonit, 13451)
1950 - n. 21 - Disperazione mia (Testoni – Ceragioli) – Non lo faccio più (Bolognesi) – Inganno (Sciorilli) / Ciliegi rosa [Cerisier rose] (Leonardi – Louguy) – Sapevi di mentire (Bertini – Otto) (Fonit, 13553)
1951 - n. 22 - Jess il bandito (Testoni – Giacone) - Ho misurato la pressione (Panzeri – Mojoli) - Famme durmì (Danpa – Panzuti) / Zoccoletti (Falcocchio) - La mamma dei sogni (Colombi – Sciorilli) (Fonit, 13731)
1952 - Jezebel (Shanklin – Cavaliere) [Franco Mojoli al pianoforte] / Melodie ritmiche di successi n. 23: La mia gioventù [Mes jeunes années] (Zanciro – Trenet) - Stelle e lacrime (Fiorelli – Fragna) (Fonit, 13937)
1952 - n. 24 - Il mambo del trenino (Giacobetti – Kramer - Testoni) - La ciribiricoccola (Panzeri – Mojoli) / T'ho voluto bene (Galdieri – Redi) - Non avevo che te (Testoni – Bassi) (Fonit, 14022)
1953 - n. 25: Guglielmina [Wilhelmina] (Devilli - Myrow) - Vorrei dirti (Ciocca – Kipman) - Ninna nanna ad un negretto (Giacobetti – Savona) / Troppo giovane [Too young] (Misselvia – Lippman - Tutto è possibile (Testoni – Falcocchio) (Fonit, 14031)
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Re: Nebbia.

Messaggioda Marco Gilardetti » 10 maggio 2016, 14:44

Vedo che i file della tua ormai ben nota discografia di Natalino Otto ti consentono di rispondere con "una certa qual" precisione... :D

Sicuramente questi dischi incontrarono il favore di almeno un certo tipo di pubblico. Ritengo difatti che il gusto attuale per il singolo "ben fatto" o per il long playing unitario o addirittura concettuale fosse, a quell'epoca, ancora di là da venire. Gran parte delle persone in un disco cercava soprattutto intrattenimento, e più ce n'era meglio era...

E' davvero curioso comunque osservare come con l'annuncio dell'interprete e del nome della collana all'inizio di questi dischi, si torni in un certo qual modo all'origine delle incisioni fonografiche su cilindri. Nei primissimi cilindri, difatti, un annunciatore declamava il titolo della canzone che si sarebbe ascoltata; usanza che cadde presto in disuso.

Almeno altrettanto curioso è notare - ancora una volta - quanto all'epoca fosse "trasversale" il repertorio dei cantanti in voga, con titoli "scippati" ad altri cantanti, o addirittura a cantanti donne, oltre che ad altre nazioni. Praticamente: tutti cantavano tutto. Addormentarmi così, ad esempio, è lo stesso grande successo di Lidia Martorana o si tratta solo d'un titolo simile? Sarei anche curioso d'ascoltare La Strada Nel Bosco cantata da Natalino Otto, in quanto trovo (non me ne vorranno i suoi estimatori...) che la classica versione di Gino Bechi sia troppo stentorea e roboante per un brano così delicato.
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Re: Nebbia.

Messaggioda Lele del Gatto » 10 maggio 2016, 17:49

Un tempo le canzoni erano per certi aspetti più importanti dei cantanti: infatti, quando un motivo aveva successo, era una corsa da parte di tutti gli artisti che avevano accesso alle sale d'incisione per registrarla a loro volta. Il successo di una canzone si misurava insomma in buona parte dal numero di versioni realizzate: uso che proseguì fino agli albori degli anni Sessanta, quando le canzoni si legarono sempre più a un preciso cantante.
Pur di aggiungere una canzone di successo al proprio repertorio discografico, non si andava tanto per il sottile, accostandosi magari a pezzi un po' fuori del repertorio naturale o incidendo brani adatti al sesso opposto, senza neanche curarsi di adattare il testo (quante volta abbiamo sentito canzoni "da uomo" cantate da donne e viceversa?)
Quanto a La strada nel bosco, va ricordato che la canzone fu creata per Gino Bechi, che la lanciò nel film Fuga a due voci (1941), imponendosi anche come cantante leggero. Anni fa ho avuto l'opportunità di vedere questo film, altrimenti introvabile, in una proiezione a a Venezia. Bechi aveva una grande presenza scenica che contribuì non poco al suo successo come cantante d'opera e non solo. All'epoca del film, aveva ancora una certa morbidezza nell'emissione, che però lese di lì a non molto per una troppo ostentata profusione dei suoi torrenziali mezzi vocali. La strada nel bosco resta certo legata al suo nome, ma dovessi scegliere metterei sul piatto del giradischi la versione più intimista di Alberto Rabagliati e in subordine quella seppure un po' caramellosa di Luciani Tajoli. Non conosco la versione di Natalino, ma il sospetto che potrebbe essere la migliore è avvalorata da precedenti esperienza in tal senso...
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Re: Nebbia.

Messaggioda Marco Gilardetti » 12 settembre 2016, 13:58

Caro Lele... E' proprio vero che quando non si sa dell'esistenza di un oggetto, si stenta a vederlo! Ieri si è tenuta la consueta fiera del disco usato a Torino in Piazza Madama, e scorrendo i 78 giri sulle bancarelle ne ho visti almeno una mezza dozzina appartententi alla serie Melodie ritmiche di successi! Chissà, magari li avevo già incrociati in precedenza, senza mai degnarli d'uno sguardo prima di questa discussione... 0:-)
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Re: Nebbia - La versione di Arigliano.

Messaggioda Lele del Gatto » 19 settembre 2016, 15:47

Per tornare all'argomento originale di questa discussione, ossia la canzone Nebbia, non trovo di meglio che proporre un mio recente ritrovamento, ovvero una versione del 1959 di Nicola Arigliano, cantante a suo tempo forse un po' sottovalutato.
Il cantante pugliese offre a mio parere un'interpretazione piuttosto interessante e in linea con le sue migliori qualità, che si esprimevano in un'emissione sempre controllatissima, in un gusto infallibile e in una nativa eleganza che gli avrebbero meritato il confronto con i migliori crooner d'oltreoceano.
Qua e là si ode qualche significativa sottolineatura pianistica di Pino Calvi, a capo di un complesso quasi sempre misurato negli interventi solistici, e che soprattutto resta sempre sullo sfondo senza prevaricare mai la voce del solista.
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Re: Nebbia.

Messaggioda Marco Gilardetti » 20 settembre 2016, 9:07

Grazie per aver caricato questa interpretazione, che naturalmente non conoscevo! C'è secondo me un po' di scollamento tra l'orchestrazione del brano, davvero interessante e ottimamente riuscita, su un larghissimo tempo molto molto jazz, e la voce di Arigliano che a tratti fatica un po' a riempire gli spazi vuoti lasciati da un tempo così lento, forse troppo lento per le sue doti vocali. Bisogna però anche dire che la sua esecuzione asciutta, poco in linea con i gusti dell'epoca (lo scrivo come un complimento!) è sicuramente apprezzabile. L'uso rigoroso della strumentazione jazz classica ne fa una take che soffre pochissimo del trascorrere del tempo.
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Re: Nebbia.

Messaggioda Lele del Gatto » 10 ottobre 2016, 23:43

Mi è capitato di ascoltare un'altra versione di Nicola Arigliano di
Nicola Arigliano - Nebbia (live).mp3
(3.56 MiB) Scaricato 102 volte
Nebbia
, stavolta dal vivo, con l'accompagnamento di un complesso jazz. La registrazione dovrebbe risalire agli anni 2000, e va da sè che la voce dell' ottuagenario Arigliano è alquanto affievolita dall'età, pur conservando in buona parte la nativa eleganza e in toto la sensibilità di interprete.
E' una versione che con il suo clima rarefatto e studiatamente sfumato si ascolta volentieri e dimostra che questa canzone non teme il passare del tempo e potrebbe ammettere nuove versioni da parte di musicisti sensibili e attenti al suo intimo carattere.
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Re: Nebbia.

Messaggioda Marco Gilardetti » 11 ottobre 2016, 8:08

Caspita, Nebbia doveva essere un autentico cavallo di battaglia per Arigliano, che evidentemente amava tornare su quel tema anche a distanza di molti anni...
Quest'ultima versione, di nuovo su un tempo larghissimo, con la sua atmosfera da club sotterraneo un po' fumoso e un po' trasandato e la voce consunta di Arigliano, vecchio "cat" dal pelo arruffato, mi piace tantissimo. Molto più della versione precedente! Ottima anche l'orchestrina jazz che lo accompagna, con una nota di merito particolare per il lavorìo del contrabbasso. Davvero un bell'ascoltare! :-*
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Re: Nebbia.

Messaggioda Marco Vallini » 23 gennaio 2018, 17:54

Vi ringrazio anche a nome di mio papà Mauro per la bella emozione di zia Leda. Nonno Mario ha composto questa bellissima canzone che ancora oggi è cantata e rimarrà guata in modo diverso (nilla pizzi, iva zanicchi)
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Re: Nebbia.

Messaggioda Marco Gilardetti » 24 gennaio 2018, 10:08

Gentile Marco, sono molto lieto che lei e sua zia abbiate trovato interessante la nostra discussione e abbiate apprezzato le esecuzioni di Nebbia che la corredano. Se lei, suo papà o sua zia Leda hanno qualche ricordo da condividere del maestro Vallini, magari addirittura legato in particolare a questa canzone, saremmo felicissimi di leggerlo.

Mi riprometto di registrare anche la mia copia di Nebbia interpretata da Tina De Mola, con cui si era aperta questa interessante discussione, ma che alla fine non era stata caricata perché anche Lele ne possedeva una sua copia personale. Se riesco a trovare rapidamente il disco lo farò già stasera.

E non dimentichi di portare da parte nostra un caro saluto a sua zia Leda!
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